Avevo cinque anni quando nel 2008 sono entrata per la prima volta in quella palestra. Non avevo idea di quello che volevo, non avevo idea di quello che mi avrebbe aspettato.
Ho chiesto di andare a danza così, perché lo facevano tutte. Sognavo il tutù, le scarpette, le forcine e la lacca. Ad oggi però, dopo undici anni posso dire che il mio sogno non è più questo, non è più quello che mi rende felice.
Perché entrando in quella sala piena di specchi con il tempo ho imparato ad amarmi e ad amare quella che è una delle arti più particolari e belle che esistano. Ed ho capito tutto questo grazie all’aiuto di un’insegnante che non è stata solo una maestra, ma anche una seconda mamma. Questa seconda mamma mi ha insegnato ad apprezzare quelle quattro mura, ad amare il modo in cui il mio corpo si muove a tempo di musica. Ma ciò che è più importante è che ha creduto in me sempre, anche quando nessuno lo faceva. Ha saputo spronarmi sempre, anche nei momenti più difficili. Mi ha vista crescere e cambiare e mi ha voluto bene sempre. Ha asciugato le mie lacrime e io ho asciugato le sue, e siamo ritornate a ridere e a ballare sempre! Ogni giorno ripone in me una fiducia che in pochi mi concedono e ad oggi posso dire che questa “mamma” mi ha insegnato soprattutto ad emozionarmi quando una bimba per strada mi riconosce e dice sussurrando orgogliosa alla sua mamma “quella è la nostra aiuto maestra”.
Quindi io vi auguro di trovare una seconda mamma, perché fidatevi, vi può cambiare la vita.